Concept

nomina

Il Progetto

 

Nomina è il nome del ristorante sito all’interno del Roma Luxus Hotel, parte dell’ambizioso progetto delle proprietarie Roberta Battista e Francesca Neri, che parallelamente al rinnovo dell’intero boutique hotel 5 stelle, hanno deciso di arricchire la proposta verso il pubblico internazionale e la clientela romana, inaugurando uno spazio in cui il cibo è protagonista.
Qui, nelle vesti di cuoco e con tutto il suo estro, lo chef Andrea Fusco è pronto ad accogliere i commensali provenienti da ogni parte del mondo, condividendo con loro l’idea che per vivere bene bisogna sapersi divertire nella vita così come a tavola e in cucina.

Nasce così il progetto gastronomico Nomina – Cucina Ludica: da un lato la parola Nomina trae spunto dal concetto latino «Nomina sunt consequentia rerum», «i nomi sono conseguenza della realtà delle cose». Tutto parte dal comprendere il significato più profondo di un termine, trarne tutte le informazioni che racchiude, fornendo un’indicazione ben precisa su ciò che rappresenta. Solo dopo essersi soffermati sul nome delle cose alla maniera dei latini, ovvero cogliendone essenza e qualità, è possibile sperimentare, provare, giocare. E come si traduce tutto ciò in cucina? Solo dopo avere acquisito una profonda conoscenza su ingredienti, materie prime e tecniche è possibile trasformare la cucina in un luogo in cui divertirsi, attraverso piatti che si lascino scoprire e riscoprire in ogni loro parte.

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Il Concept

 

Nomina si sviluppa su tre spazi differenziati: il ristorante indoor (26 coperti), il dehor verandato (42 coperti) e il giardino esterno (20 coperti). Il progetto di ristrutturazione, a cura dell’interior designer Rocco Bellanova, ha tenuto conto del luogo in cui Nomina nasce e della sua storia: situato nella parte alta del rione Monti, il Roma Luxus Hotel è parte integrante del complesso dell’Angelicum, i cui antichi fasti rivivono nelle suggestioni della Roma settecentesca, meta gettonata per eredità culturale e artistica durante il Grand Tour. Con riferimento ai viaggiatori provenienti dall’Inghilterra, che in visita nella Città Eterna ne raccontavano bellezza e atmosfere attraverso schizzi e appunti nei loro taccuini di viaggio, Bellanova progetta per Nomina un rifacimento stilistico che prende il nome di “Old English Eclecticism”.

L’ambiente del ristorante indoor si sviluppa secondo una pianta regolare, rettangolare con una doppia altezza che lascia ampio respiro all’intera sala; sui due lati lunghi la scansione muraria è dominata da alte e sontuose paraste, enfatizzate con un rivestimento a specchi anticati che riflettono lo spazio circostante, ma non ne invadono la riservatezza. Le superfici murarie presentano una serie di ramage con volatili, dipinti a mano con tecnica ad affresco giapponese dall’artista Valeria Molaioli. Il decoro a ramage è declinato anche su altri elementi della sala, come per esempio sui piani dei tavoli del ristorante, su cui lo stesso tema è serigrafato. Sul lato minore della sala, si staglia il counter bar in stile vittoriano, incorniciato sui due lati opposti da pareti rivestite con specchi anticati. Grandi divani in velluto di seta color prugna posizionati a parete e di forma ellittica concepiti come love seats, individuano zone della sala dedicate a momenti di convivialità ed occasioni speciali, mentre nel resto dello spazio grandi tavoli con base a cono e piano in vetro con decorazione a foliage dorato si alternano ad altri tavoli con piano in cristallo e decorazione con ramage e volatili. Per bilanciare l’illuminazione, sulle pareti, in corrispondenza delle grandi paraste, sono state installate delle lampade a stelo in ottone realizzate su misura, mentre dall’alto calano su diversi piani orizzontali grandi cerchi luminosi sospesi, in una magia di riflessi preziosi che giocano con le superfici specchiate.

Il dehor verandato utilizzabile in ogni stagione è delimitato da vetrate che ne ricreano l’atmosfera di un giardino d’inverno. Qui, il cui progetto creato da Bellanova si rifà all’opulenza di fine ‘700. Il preesistente pavimento in cementine è stato conservato e recuperato nelle sue parti mancanti. Lo spazio del dehor ha una pianta rettangolare, aperta su uno dei lati lunghi verso lo spazio esterno, e con counter bar con bancone sull’altro lato maggiore, creando una distribuzione longitudinale dello spazio. L’ambiente è di per sé luminoso e, grazie alle vetrate, crea visivamente un continuum con lo spazio esterno. Il concept della ristrutturazione “Old English Eclecticism” è declinato nel dehor in nuove forme: tra sedie e divani rivestiti con tessuti morbidi nei toni prugna, verde smeraldo e arancio intenso, si alternano tavoli che riprendono il decoro a ramage e volatili.
Il counter bar è un bancone che delimita lo spazio tra la sala e la cucina a vista, dove è possibile osservare lo chef impegnato nella finitura dei piatti, ed è impreziosito da un rivestimento in maioliche a losanghe con effetto tridimensionale in nuance bianco seta. Un grande lampadario centrale di forma circolare, con punti luce cilindrici in alabastro realizzati su disegno, fa da protagonista in questo prezioso giardino d’inverno, assieme ad altri pendenti cilindrici che sottolineano lo sviluppo longitudinale della salta. Questo spazio ha anche un’estensione esterna con 20 coperti, caratterizzata da effetti scenografici e riflessi, grazie a grandi specchiere ellittiche che si sviluppano verticalmente. Queste sculture riflettenti sono impreziosite da coppe medicee e piante e il basamento che le sostiene è rivestito con maioliche artigianali di colore blue cobalto intenso. Le altre specchiere, di dimensioni più importanti, sono posizionate nel lato esterno verso la zona delle preparazioni, per creare due quinte scenografiche con dietro una rigogliosa parete di verde verticale.